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giovedì 19 gennaio 2012

GLI AMICI DI PETER (Peter’s Friends – 1992 – by Kenneth Branagh)



Non si può descrivere una riunione tra amici. Soprattutto se si tratta di amicizie di lunga data, di quelle che non si scordano in un momento.
In questo percorso nostalgico che Branagh ripercorre già dai titoli di testa si evince come i rapporti di amicizia, pur sgretolandosi in parte in seguito a scelte diverse di vita, siano così facili da ricollegare.
Basta un attimo, uno sguardo, una voce e tutto ritorna come prima, meglio di prima. Niente è cambiato anche se tutto è diverso, la memoria prende il sopravvento e le emozioni scorrono fresche come le acque di un ruscello che si fa strada tra i ciottoli.
E’ una sensazione unica ritrovare i vecchi amici. Stasera ne ho ritrovati alcuni e forse è per questo che mi sento al settimo cielo. Forse dovremmo farlo più spesso, o forse è solo il tempo che ci distanzia a fungere da vero collante. Non saprei. So solo che sono felice.
In questa deliziosa pellicola degli anni ’90 un gruppo di amici si ritrova nella grande casa di Peter (il “grande” – in ogni senso - Stephen Fry) per festeggiare l’ultimo dell’anno. Niente di più banale ma niente di più divertente, di esilarante di questa visione, soprattutto se le lacrime uscite per le risate alla fine cambiano registro.
Ognuno dei componenti ha un segreto da nascondere, un dolore, una sconfitta. I due giorni passati assieme porteranno al disfacimento di alcune coppie e gli ultimi naufraghi che rimarranno sulla “zattera” di Peter saranno i soli amici.
Alcune battute sono memorabili e abbiamo la possibilità di scoprire le doti recitative del Dottor House prima del “Dottor House” .
Branagh si distacca dall’amato mondo di Shakespeare per dar vita ad un dramma moderno con i toni leggeri e una sceneggiatura frizzante.
Il film è pieno di luoghi comuni: lo scrittore emigrato ad Hollywood, l’attrice bulimica, la repressa, la mangia-uomini, il bamboccio, l’omosessuale, la governante anziana e saggia, la madre iper-protettiva, la coppia che ha perso un figlio, la campagna inglese, la sera del 31 dicembre.
Il luogo comune è banale, ma qui la normalità specchia perfettamente la nostra realtà quotidiana.



Buona visione

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