LA RAGAZZA CON LA CRAVATTA
Prima di lei solo Katharine Hepburn
portava i pantaloni.
Diane Keaton possiede un’eleganza tutta particolare, che
nasce da un curioso accozzamento di capi, come camicia a righe e cravatta a
pois. Un’altra donna sembrerebbe ridicola, malvestita, curiosa. Diane Keaton
no. Lei è elegante
Il viso radioso da brava ragazza
californiana, la timidezza naturale che diventa charme, la semplicità non
aggressiva ne hanno fatto una donna vincente, che non cala mai di moda pur
aumentando con gli anni.
E’ da poco uscita (da nemmeno un
mese) la sua autobiografia “Then Again” (“Oggi come allora” in italiano). Più
che una vera e propria autobiografia – solitamente noiose perché piene di
dettagli inutili e di divagazioni che sanno di aria fritta – Diane Keaton
disegna e narra la storia della sua famiglia (in primo piano quella di sua
madre, quasi la vera protagonista del libro) come se stesse girando un film.
I racconti si incrociano, a volte
senza un preciso ordinamento temporale, come se fossero scene di un montaggio
alternato, delineandosi con una chiarezza che rendono la lettura un autentico
piacere
La cosa più direttamente scioccante è
la rivelazione del suo disturbo alimentare, la bulimia, nata verso la fine
degli anni ’60, quando l’attrice era tutt’altro che adolescente.
Diane Keaton trova un modo molto
diretto per la descrizione del suo disturbo. Descrizione perfetta, minimamente
mirata al pietismo o alla commiserazione. Al contrario la Keaton semplicemente
racconta, senza nemmeno prendersi troppo carico di indicarne il periodo di
inizio e di fine (?).
Ci avete fatto caso? Nel cinema non
si parla mai di bulimia e di anoressia. Sembrano essere argomenti tabù: a
Hollywood nessun cane muore e nessuna donna soffre di anoressia. Eppure Diane
Keaton stila una lista ben precisa di colleghe note che soffrono o hanno
sofferto di questo disturbo.
Come dicevo, la sua descrizione netta
e semplice, va diritta al punto e indica chiaramente un aspetto legato a questi
disturbi di cui nessuno parla. IL TEMPO.
E’ pazzesco, è uno degli aspetti più sottovalutati,
un aspetto mai considerato della malattia, decisamente il più importante.
Quando una persona soffre di un disturbo dell’alimentazione consacra quasi
tutto il suo tempo libero ad occuparsi di questo disturbo. E’ quasi nauseante
leggere la lista di alimenti che la Keaton ingeriva ogni giorno per poi
rimettere immediatamente e rimanere magra.
Totalmente presa dalla sua “richiesta
mentale” e corporale, Diane Keaton non riusciva ad approfondire uno dei più
importanti rapporti affettivi e lavorativi della sua vita, quello con Woody
Allen. Semplicemente il TEMPO non le bastava. Non c’è tempo per l’altro, che
per inciso fa anche una gran paura. I rapporti affettivi sono i primi ad essere
distrutti. Non ci sono rapporti, se non con il cibo. Troppo e spaventoso per un
anoressico, poco per un bulimico che lo rifiuta in un secondo momento.
Chissà come, in un modo o nell’altro,
Diane Keaton è riuscita ad uscire dalla stanza buia in cui si rifugiava e ha
incontrato la vita.
(continua)