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domenica 3 aprile 2011

IL DIAVOLO VESTE PRADA

Il film preferito dal mio caro collega Andrea.
Questa commedia un po' furbetta, di facile visione, scorrevole soprattutto grazie al talento dei grandi Meryl Streep e Stanley Tucci e contornata dall'immenso sorriso della nuova stellina Anne Hathaway, che per fortuna ha almeno quello da regalarci.
Il film non è niente di particolare eppure ciascuno di noi l'ha vista e continua a rivederla con regolarità. Non posso parlare per il genere maschile, ma sicuramente potrò esporre la mia ipotesi per quanto riguarda la specie femminile. I veri protagonisti di questa tipologia di film (di cui "Il diavolo veste Prada" è fra i più riusciti) sono senza dubbio i costumisti. Immaginate il divertimento di un costumista nel poter usufruire di tutte le grandi griffe per costruire intorno una storiella banale, già vista varie volte in varie salse. A questo punto comprendiamo il nostro piacere nel rivedere abiti e accessori inarrivabili, a nostra portata di mano solo attraverso una pellicola o un foglio patinato della rivista settimanale di un importante quotidiano nazionale. Cerchiamo di emulare in qualche modo i colori e gli abbinamenti, cerchiamo una somiglianza, un trucco, un taglio di capelli che possa farmi molto lontanamente ricordare un personaggio, una situazione nella quale ameremmo anche solo per un momento essere protagoniste. E' il nostro ego interiore che si risveglia, appartenente anche a coloro che si rifiutano di ammettere che seguono la moda.
Non facciamoci illusioni. Il cinema, come tutte le altre industrie, vive di entrate, di incassi, senza i quali fallirebbe inesorabilmente. Talvolta diventa arte, talvolta rimane un prodotto di marketing, di puro intrattenimento.
All'interno della seconda scelta, possiamo distinguere i film in varie categorie, di cui qui di seguito trovate un piccolo elenco:

* "Star-movies": pellicole realizzate con il solo scopo di riunire belloni & bellone, senza badare alla sceneggiatura o alla struttura del film. Il regista viene ingaggiato solitamente dalla mega-produzione che gli ordina di seguire le due righe scritte dal figlio del nipote del nonno della moglie del produttore. Queste due righe sono il testo che dovranno recitare i tue sventoloni di turno. Solitamente questi film incassano bene e fanno felici sia la produzione, sia il nonno che ha potuto ascoltare qualcosa scritto dal figlio di suo nipote

* "Picture-movies": generalmente girati in Europa. Niente è più romantico, più bello per un americano di un film girato in Europa. Non sto parlando di un film europeo,  di quello non c'è nemmeno l'ombra, ma di riprese effettuate esclusivamente in Europa con il solo scopo di rendere accattivante la scarseggiante fantasia della sceneggiatura. E' il classico film cartolina, quelli che bloccano il centro di Parigi durante il mese di agosto - ovvero durante il tuo unico periodo festivo - e che ti impediscono la visita ad un museo perché da una settimana un intero cast di tecnici è impegnato a trovare la giusta luce tra la Gioconda e la star di turno.

* "Kitchen-movies": film per famiglie, che racconta una storia di una famiglia per far si che tutti possano desiderare alla fine di appartenere a quella famiglia. 
La famiglia in questione è composta da un padre simpatico, da una madre grintosa e da figli belli e colti. La famiglia è ricca, abita nel centro di NYC o in una ridente cittadina californiana, poco importa. In questo caso quello che interessa non è l'esterno, come nel precedente caso, ma l'interno. Quello è una cosa da favola. Chi tra di voi vive in un appartamento di 65 m2 può ammettere che, come me, guardiamo questi film per poter desiderare un giorno di avere un frigorifero come quello che hanno in America. Se ne comprassi uno non passerebbe nemmeno dalla porta. Dovrei abbattere un paio di muri per farlo entrare in cucina, nella quale peraltro sarebbe l'unico pezzo di mobilio dato che non entrerebbe altro. In più vivo al terzo piano senza ascensore e sarebbe un problema farlo arrivare lassù. Quindi mi limito a tenere il mio piccolo frigorifero nella mia piccola cucina e mi rallegro del fatto che ne ho una. Ma immaginate di poter disporre di 30 m2 o più, di un immenso spazio dove mettere al centro un tavolo enorme, dove poter tappezzare le pareti con piatti con decoro provenzale, uno spazio da ammobiliare con pensili di legno e maniglie in porcellana...
Sto divagando, me ne accorgo. Ok, avete capito immagino del tipo di film di cui sto parlando. Passiamo oltre

* "Clothes-movies": eccoci arrivati alla categoria alla quale appartiene "Il diavolo veste Prada". E' il film fatto di vestiti e di marche, di accessori e borse all'ultima moda. Aggiungi un paio di bravi attori e qualche battuta e il gioco è fatto. A suo modo anche "Colazione da Tiffany" era un clothes-movie, ma la sceneggiatura era tratta da un romanzo di Truman Capote, il regista era Blake Edwards e la modella era Audrey Hepburn. Dunque nessun paragone. 
Però il tubino nero di Givency era un sogno. 

Ed eccolo qua un film di successo, uno di quelli che lanciano un regista che non avrà seguito, un'attricetta che parteciperà ad ogni evento nei prossimi 5 anni e che lascerà ad ogni visione la voglia di riproporlo mensilmente per poter ricordare il miglior modo di abbinare la bigiotteria su un vestito impero. La produzione potrà dormire tranquilla per un po', perché l'incasso ha ricoperto il precedente flop del solito "gun-movie" andato peggio del previsto e le serate di gala avranno trovato la nuova reginetta.


Comunque, come dicevo all'inizio, questo è il film preferito dal mio caro collega Andrea. E anche e solo per questo deve essere seriamente rispettato






sabato 2 aprile 2011

LES FEMMES DU 6E ETAGE

On va parler de la France cette fois-ci. Eh, oui. Il faut, nécessairement. 
 J'ai commencé à devenir passionnée du cinéma après "La nuit américaine".
 Si vous voulez cela a été mon bateme, la possibilité de me rendre compte d'une autre façon de faire du cinéma. On parlera comme d'habitude après de Truffaut, le grand amour que je n'oublierai jamais. 
Je demande pardon aussi aux français, car je ne le suis pas, même si quelque fois je l'aimerais bien.  Une de motivations pour lesquelles j'aurais le désir d'appartenir au peuple de la France c'est le fait que pendant un sombre dimanche matin, où le ciel de Paris semblait n'avoir connu d'autres couleurs que le gris depuis plusieurs semaines, je suis tombée par hasard dans une salle de cinéma.
 Les salles de cinéma en Italie ne sont ouvertes que à partir du tard après-midi, mais en France et notamment à Paris on peut avoir le chance d'aller voir un spectacle aussi le matin. Ah, la matinée au cinéma! 
Je ne serais voulu jamais sortir de cet endroit-là! L'ambiance était sublime comme le film même. Luchini pareil, avec sa voix, sa magnifique voix de commedien de théâtre, sa façon de jouer avec une délicatesse absolue, une discrétion ravissante et une joie que comble le coeur.
Il faut le voir, il faut le savourer pour gouter avec plaisir ce joujou sortant de la fine pâtisserie française
Je ne sais pas si le film débarquera aussi en Italie. Je l'espère bien. Autrement, j'attendrai sa sortie en DVD pour revoir avec impatience ce petit et charmant histoire de vie.