Il film preferito dal mio caro collega Andrea.
Questa commedia un po' furbetta, di facile visione, scorrevole soprattutto grazie al talento dei grandi Meryl Streep e Stanley Tucci e contornata dall'immenso sorriso della nuova stellina Anne Hathaway, che per fortuna ha almeno quello da regalarci.
Il film non è niente di particolare eppure ciascuno di noi l'ha vista e continua a rivederla con regolarità. Non posso parlare per il genere maschile, ma sicuramente potrò esporre la mia ipotesi per quanto riguarda la specie femminile. I veri protagonisti di questa tipologia di film (di cui "Il diavolo veste Prada" è fra i più riusciti) sono senza dubbio i costumisti. Immaginate il divertimento di un costumista nel poter usufruire di tutte le grandi griffe per costruire intorno una storiella banale, già vista varie volte in varie salse. A questo punto comprendiamo il nostro piacere nel rivedere abiti e accessori inarrivabili, a nostra portata di mano solo attraverso una pellicola o un foglio patinato della rivista settimanale di un importante quotidiano nazionale. Cerchiamo di emulare in qualche modo i colori e gli abbinamenti, cerchiamo una somiglianza, un trucco, un taglio di capelli che possa farmi molto lontanamente ricordare un personaggio, una situazione nella quale ameremmo anche solo per un momento essere protagoniste. E' il nostro ego interiore che si risveglia, appartenente anche a coloro che si rifiutano di ammettere che seguono la moda.
Non facciamoci illusioni. Il cinema, come tutte le altre industrie, vive di entrate, di incassi, senza i quali fallirebbe inesorabilmente. Talvolta diventa arte, talvolta rimane un prodotto di marketing, di puro intrattenimento.
All'interno della seconda scelta, possiamo distinguere i film in varie categorie, di cui qui di seguito trovate un piccolo elenco:
* "Star-movies": pellicole realizzate con il solo scopo di riunire belloni & bellone, senza badare alla sceneggiatura o alla struttura del film. Il regista viene ingaggiato solitamente dalla mega-produzione che gli ordina di seguire le due righe scritte dal figlio del nipote del nonno della moglie del produttore. Queste due righe sono il testo che dovranno recitare i tue sventoloni di turno. Solitamente questi film incassano bene e fanno felici sia la produzione, sia il nonno che ha potuto ascoltare qualcosa scritto dal figlio di suo nipote
* "Picture-movies": generalmente girati in Europa. Niente è più romantico, più bello per un americano di un film girato in Europa. Non sto parlando di un film europeo, di quello non c'è nemmeno l'ombra, ma di riprese effettuate esclusivamente in Europa con il solo scopo di rendere accattivante la scarseggiante fantasia della sceneggiatura. E' il classico film cartolina, quelli che bloccano il centro di Parigi durante il mese di agosto - ovvero durante il tuo unico periodo festivo - e che ti impediscono la visita ad un museo perché da una settimana un intero cast di tecnici è impegnato a trovare la giusta luce tra la Gioconda e la star di turno.
* "Kitchen-movies": film per famiglie, che racconta una storia di una famiglia per far si che tutti possano desiderare alla fine di appartenere a quella famiglia.
La famiglia in questione è composta da un padre simpatico, da una madre grintosa e da figli belli e colti. La famiglia è ricca, abita nel centro di NYC o in una ridente cittadina californiana, poco importa. In questo caso quello che interessa non è l'esterno, come nel precedente caso, ma l'interno. Quello è una cosa da favola. Chi tra di voi vive in un appartamento di 65 m2 può ammettere che, come me, guardiamo questi film per poter desiderare un giorno di avere un frigorifero come quello che hanno in America. Se ne comprassi uno non passerebbe nemmeno dalla porta. Dovrei abbattere un paio di muri per farlo entrare in cucina, nella quale peraltro sarebbe l'unico pezzo di mobilio dato che non entrerebbe altro. In più vivo al terzo piano senza ascensore e sarebbe un problema farlo arrivare lassù. Quindi mi limito a tenere il mio piccolo frigorifero nella mia piccola cucina e mi rallegro del fatto che ne ho una. Ma immaginate di poter disporre di 30 m2 o più, di un immenso spazio dove mettere al centro un tavolo enorme, dove poter tappezzare le pareti con piatti con decoro provenzale, uno spazio da ammobiliare con pensili di legno e maniglie in porcellana...
Sto divagando, me ne accorgo. Ok, avete capito immagino del tipo di film di cui sto parlando. Passiamo oltre
* "Clothes-movies": eccoci arrivati alla categoria alla quale appartiene "Il diavolo veste Prada". E' il film fatto di vestiti e di marche, di accessori e borse all'ultima moda. Aggiungi un paio di bravi attori e qualche battuta e il gioco è fatto. A suo modo anche "Colazione da Tiffany" era un clothes-movie, ma la sceneggiatura era tratta da un romanzo di Truman Capote, il regista era Blake Edwards e la modella era Audrey Hepburn. Dunque nessun paragone.
Però il tubino nero di Givency era un sogno.
Comunque, come dicevo all'inizio, questo è il film preferito dal mio caro collega Andrea. E anche e solo per questo deve essere seriamente rispettato