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domenica 25 settembre 2011

CHE FINE HANNO FATTO LE BELLE STORIE?

Il regista Eric Rohmer non vedeva molti film. Vedeva solo quelli interessanti
Da cosa possiamo distinguere se un film può essere o meno interessante? Dagli attori? Dal regista? Dalla storia che narra?


Il cinema nasce inizialmente come uno sviluppo di fotografie in movimento. Le storie erano brevi e semplici ma ben presto venne compresa l’importanza di tale riproduzione. Basti pensare al treno che, alla faccia del 3D, corre rapido verso il pubblico che scappa impaurito dalla sala. Erano quasi gli inizi dello scorso secolo e già l’uomo filmava l’allunaggio. Con circa 70 anni di anticipo.
In fondo fare cinema non è che raccontare una storia tramite immagini, servendosi di buoni attori che aiutino a donare armonia e completezza all’opera.
Il guaio è che, ad oggi, non è facile trovare storie da raccontare o meglio, mi correggo, trovare CHI possa scrivere storie interessanti.
Hollywood ha smesso di produrre sogni. Se pensiamo che nel decennio del 1930 uscirono - a titolo di esempio - Biancaneve e Via col Vento, resta difficile comprendere perché adesso con il quintuplo dei mezzi a disposizione non si riesca a produrre che opere appannate e scialbe, intervallate da qualche film straordinario, solo, in mezzo a migliaia di pellicole vuote.
Cosa c’è dietro al nostro niente? Perché siamo sempre più a contatto con il mondo e sempre meno lo conosciamo?
Tralascio i miei commenti sul cinema italiano che, mi dispiace, non riesco minimamente a tollerare. O magari qualcuno, visto che ci siamo....
Nella maggior parte dei casi le nostre opere nazionali non sono film ma stupide fiction, oppure documentari sull’immigrazione, fatti - rifatti - rivisti. Possibile che non sappiamo parlare d’altro?! A questo punto W Muccino e il suo “Ultimo Bacio”. Lo hanno osannato per un anno intero e non è che uno schizzetto. E’ carino, si lascia vedere, ma non è “C’eravamo tanto amati”, non gli lega nemmeno le scarpe. Il secondo capitolo, di cui adesso mi sfugge anche il nome, è pessimo e inguardabile.  W Moretti, Benigni di qualche anno fa. Verdone è sempre lo stesso e vorrei cambiasse registro. Ritorno un attimo su Muccino e spezzo comunque una lancia a favore per lui. E’ uscito dalle frontiere nazionali e ha fatto due film meravigliosi con Will Smith - che non mi piace come attore ma ne riconosco la bravura.


Ieri sera siamo andati al cinema. “Carnage”. Bel film. Mio fratello è riuscito a stroncare anche quello. Forse perché non gli piace Polansky. Enfin, personalmente credo sia un ottimo film, ben recitato (ovvio, visto gli attori), divertente e sarcastico. Un piccolo appartamento, quattro individui egocentrici che pensano solo nella propria direzione: casa, libri e tulipani, sigari e superalcolici, borsa e suo contenuto, blackberry e lavoro. Ammetto che ho sofferto quando la Winslet getta nell’acqua il Blackberry di Waltz. Non si fa. E’ un sacrilegio distruggere un BB! In effetti se lavori con il Blackberry hai un parte di vita in esso (aveve presente Voldemort che nascondeva le sue parti di anima in tanti piccoli oggetti? Beh, per chi lo conosce il Blackberry è uno di questi! )  Non è un gadget divertente, è uno strumento di lavoro utile quanto la matita per il disegnatore, il pc in ufficio per tutti gli impiegati o o la macchina per noi che ci spostiamo spesso.
Una lite tra figli e i quattro eroi si riuniscono, parlano per un’ora e mezza e poi niente si conclude - e forse è questa la nota stonata di una bella melodia. I ragazzi fanno pace come sanno fare loro, senza spiegazioni, senza dibattiti interminabili. Si fanno del male e poi domani se ne sono già scordati.
Gli adulti sono più complessati, più incasinati, più stressati nel voler controllare sempre tutto e tutti. E alla fine il caos finisce per mescolare il tutto, lasciando la storia sospesa. Chissà cosa altro faranno i 4 eroi in casa?
Fra i 4 sicuramente tifiamo per Waltz e d’altronde come potremmo non farlo?
Waltz è stata la rivelazione della scorsa stagione cinematografica e chi ha visto “Bastardi senza gloria” può confermare la sua grande performance. Anche qui si difende bene Possiamo quasi affermare che sia il migliore tra i quattro, ma sarebbe ingusto nei confronti degli altri, bravissimi
Sempre parlando di Waltz speriamo che dopo questo piccolo film Hollywood possa offrirgli ruoli di un livello pari alla sua capacità recitativa, non necessariamente da villan. Ma di questo, purtroppo, dubito molto.


Carnage. Da evitare se non amate le opere teatrali unicamente basate su recitazione e sceneggiatura. Da vedere per tutti gli altri.
Buona visione